Tradizioni

La tradizione non si può ereditare e chi la vuole deve conquistarla con grande fatica.

La Befanata

Il pomeriggio del 5 gennaio viene organizzata una festa con la Befana che sfila a tempo di musica per le principali vie del paese distribuendo dolci e regali. Un appuntamento molto gradito da grandi e piccoli, per concludere in allegria le feste natalizie.

Bonasera a voi di casa, questa sera è Befania,
e col nome di Maria ve venimo a salutà.

State su ragazze belle, preparatece l'arrosto
da 'na mano la sarciccia, da quell'altra 'n bel biscotto.
Un biscotto a filagrana, donne ecco la Befana.

La Befana fa ritorno, dal paese de' confini
addormenta i suoi bambini. e va 'n cerca di mangià.

E non fate come Lola, che ce diede poche ova
e non fate come Biacio, che ce dette poco cacio.
Per non fare il suo dovere, je portamo 'l carro a bere.

Il Canto della Befana, Mezzano 1943, emblema di tradizioni familiari e della cultura contadina.

 

Sant’Antonio

L’Associazione “Cavalieri del Giglio” organizza ogni anno la festa di Sant’Antonio protettore degli animali, la domenica prossima al 17 gennaio presso la Chiesa di S. Croce dove l'immagine del Santo è dipinta su di una grande tela dedicata alla Madonna dei Sette Dolori.
All'alba viene acceso un grande fuoco simbolo del cosiddetto foco de Sant’Antogno, nei pressi della Chiesa, il cui portale viene addobbato con un festone di alloro su cui sono appesi dei mandarini, un grande falò.
La benedizione degli animali avviene durante la Messa della mattina nel corso della quale viene benedetta anche la pagnottina de Sant'Antogno poi distribuita ai presenti.
Al termine vengono cotte le salsicce sulla brace del foco di Sant’Antogno, accompagnate dal buon vino locale. Purtroppo è scomparsa dalla festa la Corsa del gallinaccio con asini. Poiché si doveva staccare il collo ad un gallinaccio appeso ad una corda, la tradizione è stata interrotta per rispettare le regole della protezione degli animali.
È tradizione consumare, in questa giornata piatti di fave secche cucinate in umido e condite con olio d'oliva a crudo.

 

La processione del Cristo Morto

Una delle tradizioni religiose più profondamente sentite dalla popolazione è quella della Processione del Cristo Morto nella serata del Venerdì Santo. Le strade del paese, illuminate da miriade di lampade e luci, sono percorse dalla "via Crucis" cui partecipa la popolazione intera e oltre cento figuranti che rappresentano i vari momenti del rito: l'ultima cena, il processo, la via crucis, la crocifissione. Tanti ragazzi ostentano vari simboli e croci. Vi prendono parte la Confraternita della Misericordia e quella delle Donne dell'Addolorata che accompagnano la bara del Cristo Morto e la statua della Madonna Addolorata. La banda cittadina, che accompagna il corteo, esegue le tradizionali marce funebri mentre il celebrante e la gente intonano gli antichi canti della passione.

 

Pasqua e Pasquetta a Villa Fontane: festa dell’Annunziata

Il Lunedì di Pasqua, Pasquetta, è festa a Villa Fontane. Due giornate all’insegna del divertimento con musica, salsicce, vino e lupini per tutti!
Il giorno di Pasqua inizia con la celebrazione della Santa Messa in onore alla resurrezione di Gesù Cristo nella Chiesa di Villa Fontane dedicata alla Madonna dell’Annunziata. Il pomeriggio tutti in piazza con salsicce arrostite sulla brace, vino e buona musica. Il lunedì pomeriggio i lupini, appositamente preparati dagli abitanti della frazione, vengono offerti ai presenti. Attrazioni musicali e teatrali allietano il pomeriggio del lunedì dell’Angelo, per i più piccoli la corsa del coniglio che sceglie la sua tana e per concludere la lotteria e la tradizionale “Cuccagna”, una delle manifestazioni più attese di questa festa. La fatica e i ripetuti tentativi di arrampicarsi sull'Albero della Cuccagna, perfettamente liscio e unto con del grasso per renderlo più scivoloso, rendono ancora più invitante l'appiglio offerto dalla cima, riccamente fornita di "ogne ben d'Iddio".

 

Corse dei Cavalli purosangue

Le riunioni ippiche di corsa al galoppo presso l'ippodromo di Valentano sono da tempo una tappa obbligata per tutti gli appassionati. L'unico stabilimento riconosciuto dall'U.N.I.R.E. nell'Alto Viterbese è infatti l'ippodromo di Valentano, con quell'anello di terreno che esalta le prestazioni del potente quadrupede e l'abilità del fantino.
La collaborazione della Pro Loco e della Società Sportiva con l’Associazione “I cavalieri del giglio”, rende possibile l'organizzazione di questa importante corsa a cui partecipano, tra gli altri, alcuni fantini del celebre Palio di Siena. La corsa si  tiene tra maggio e giugno.

 

La fiera del cedro

Le cronache narrano dell'istituzione della fiera annuale, istituita da Gabriele Francesco, Pierluigi e Pierbertoldo Farnese con proprio editto del 1 maggio 1461. La fiera aveva la durata di ben 7 giorni, attorno alla terza Domenica di Maggio, dapprima per la festa della Beata Vergine venerata nella Chiesa di San Giovanni, e più tardi abbinata alla festa della Madonna della Salute.
Si conserva una copia cinquecentesca del decreto di istituzione, di cui riportiamo il titolo e la prima pagina.
«Prima di entrare nel Paese evvi un sobborgo, nel quale si fa la Fiera annuale nella terza Domenica di Maggio, e fu istituita l'anno 1461, rinomata per Bestiame vaccino, cavallino, e somarino, non che per le merci che i mercanti trasportano a vendere, e di più vi stanno crescendo gli alberi, che adombreranno una amena passeggiata sferica.» Codoni, d. Cruciano, canonico, Cenni storici intorno alla terra di Valentano.

 

Corpus Domini: l’infiorata

Nel 1263, a Bolsena giungeva da Roma un prete boemo, il quale nutriva dei dubbi sulla transustanziazione (le specie del pane e del vino restano immutate mentre la sostanza si transustanzia in corpo e sangue di Cristo). Durante la celebrazione della Santa Messa, l'Ostia iniziò a stillare sangue, inzuppando il corporale e macchiando la pietra dell'altare. Il papa Urbano IV si trovava nella vicina città di Orvieto e la gente di Bolsena, che aveva assistito al prodigio, prese il lino del corporale insanguinato e lo portò in solenne processione al Pontefice, il quale riconobbe il miracolo ed istituì la festa del Corpus Domini.
La raccolta del verde inizia da qualche giorno prima, seguita da quella più delicata dei petali e dei boccioli; i disegni vengono concordati con il vicinato, alcune sagome di cartone o bozzetti su carta sono allestiti o ripresi da quelli degli anni passati. a sera della vigilia è tutto pronto: disegni, petali, foglie e polveri colorate... Si mette la sveglia presto e al mattino seguente in strada, chinati con pazienza, concentrati ognuno sul proprio pezzetto di ornamento, piccola parte di un progetto che spesso riguarda l'intera strada.

 

La Madonna di mezz’Agosto e il “solco dritto”

È un rito che da secoli si ripete simbolicamente lungo la piana di Valentano all’alba del 14 agosto di ogni anno.
L’uomo incita i buoi che tirano l'aratro tracciando un solco lungo, deciso, dritto, tra l'ampia distesa dei campi, quasi a rinnovare con il cielo un patto d’amore, una predilezione fatta di pane e di vino, dei frutti di una terra generosa e splendida nella riposante piana dell’Olpeta, nei colli lievi che animano il paesaggio, nelle calme e opalescenti acque del lago vulcanico di Mezzano che conservano le prime testimonianze dell’uomo su questo territorio: villaggi palafitticoli sommersi che gli archeologi hanno portato alla luce e che in gran parte sono esposti nel locale Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese.
Reperti che ci parlano di popoli laboriosi, dediti alla coltivazione della terra, all’allevamento, alla caccia, artefici dei primitivi quanto funzionali attrezzi  in legno, bronzo e pietra e contenitori in terracotta dalle forme variegate e decorate.
L'ultima fatica della stagione estiva per ringraziare il cielo e la terra dei doni ricevuti.

 

San Giustino

La tradizione popolare vuole che San Giustino Martire fosse un soldato convertitosi al cristianesimo. Grande è la devozione verso il Santo compatrono e il rispetto per le sue reliquie, portate in processione nella quarta domenica di Settembre. Da qualche anno per l'organizzazione della festa viene costituito un comitato tra i quarantenni.
Nei giorni della festa vengono organizzati eventi gastronomici e intrattenimenti. La sera del sabato, dopo la processione dedicata al Santo, in loc. Terrarossa si anima uno speciale spettacolo pirotecnico. La domenica dopo la tradizionale sfilata della banda cittadina per le vie del paese, i signori della festa offrono alla popolazione un rinfresco.